sabato 18 maggio 2013

C'era una volta . . .

C'erano una volta le riviste di pesca . . . Con il tempo da tanti abbandonate. . . C'erano i forum ... ridondanti di pescatori veri, e di tanti tanti improvvisati, ma soprattutto, tanti inventati, spinner mai esistiti ... ed ora c'è Facebook . . . Dove , chi di pesca non capisce nulla , può vantarsi di catture con un artificiale che neanche ha mai agganciato al moschettone, catture di gente che quel pesce forse non ricorda neanche più come o dove l ha preso, ma la moda è quella, fingersi un bravo spinner fa scena e per gente che aspira a contare i "mi piace" risulta essere gran soddisfazione, motivo di vanto . . . E così, dopo le riviste, dopo i forum (solo in parte e non tutti superati ) . . . Di pescatori veri se ne vedono pochi, ma si riconoscono, o meglio, li distingui da chi pubblica pesci presi con artificiali che non sarebbero buoni manco ad usarli come portachiavi . . . Ma si capisce bene la direzione del mercato dello spinning . . . Un mercato che sa in che modo, da chi e su chi premere con la "giusta" pubblicità. Si intuisce bene l ignoranza dei milioni di "mi piace", su catture false che le riconosci lontano un miglio, e sono quei "mi piace" che poi comprano e comprano, plastica che a quei "pochi" schiferebbe solo a guardarla. . . Quei tanti si vedono ovunque, quei pochi quasi fanno a slaloom, tra teorie, notizie ,dettagli che contano davvero . . . E ormai certe foto manco le aprono . . . C erano una volta quei pochi ... al di sopra della massa, ma ormai quei pochi restano celati nella massa. Meglio forse un falso professore che insegni il nulla, che un professore vero che spieghi agli stolti a pescare davvero , incrementando così il numero dei massacri. . . Per la serie - da un grande potere derivano grandi responsabilità -, è meglio che certe cose ... le conoscano solo in pochi